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Il nuovo complesso parrocchiale si inserisce nella trama del quartiere di S. Antonio riscoprendone la qualità urbana persa nel corso delle trasformazioni che hanno interessato l’area. Coerentemente con gli indirizzi del masterplan, la porzione nord dell’area sino alla tangenza con la via degli Aragonesi è lasciata libera da volumi, in modo da generare un ampio spazio pubblico da cui contemplare sia la Chiesa di S.Antonio Abate che la nuova Chiesa di San Giovanni Battista.

Ad esclusione di una piccola zona di parcheggi a raso, ricavata all’estremità nord-ovest dell’area di concorso, l’area parcheggio è stata collocata al di sotto della piazza pubblica, con le rampe di accesso disposte sul fianco est della piazza stessa. Inizia così il percorso educativo che il complesso intraprende anche attraverso i propri spazi, eliminando la presenza delle vetture dai paesaggi urbani, e incoraggiando l’utilizzo dei luoghi pubblici, liberati da pericoli e privi di barriere architettoniche. Una trama di segni ed oggetti  – i percorsi, una fonte, il verde pubblico, aree per il gioco dei bimbi – tessono i rapporti tra l’abitante e la piazza, e tra quest’ultima e lo spazio circostante, ricucendone i dimenticati legami urbani, sociali e culturali.

La superficie della piazza si sfalda per raggiungere le varie funzioni del complesso: nella parte occidentale un ampio piano inclinato, composto da rampa e cordonata, accompagna i fedeli verso il sagrato. La parte centrale della piazza piega invece verso il basso, accompagnando l’utente verso il salone parrocchiale e proseguendo poi verso sud, costeggiando l’intero complesso e consentendo la fruizione di tutti i suoi spazi libera dalle barriere architettoniche. I percorsi che attraversano l’area seguendone la scoscesa topografia sono veri e propri spazi pubblici che includono aree gioco, orti urbani, sedute, promuovendo e rafforzando  il senso di appartenenza alla comunità, di inclusione e di integrazione quali indispensabili componenti dell’abitare.

Lo spazio pubblico che accoglie gli utenti – abitanti – del complesso a nord dell’area è la necessaria pausa compositiva, liberata dalla presenza delle vetture, per la contemplazione dell’edificio sacro, che costituisce il punto focale da ogni accesso all’area, grazie anche alla solenne presenza del campanile. L’edificio sacro, dalla geometria cristallina, fluttua sul sottostante spazio pubblico, occupando la parte centrale dell’area di concorso. I picchi che ne caratterizzano il volume, come sfaccettature di una pietra, danno forma al campanile e alla copertura del sagrato, rendendo riconoscibile la Chiesa anche dal trafficato Viale Corrado IV. La spaziosa cordonata che collega la quota della piazza con quella del sagrato segna l’ascesa dei fedeli verso lo spazio sacro il cui accesso è costituito dal grande portale in ferro disegnato dall’artista. I restanti edifici del complesso, dai modesti volumi, sono interamente rivestiti in materiali in terracotta, siano essi i listelli di facciata o le tegole piane in copertura: da qualunque punto di vista il bianco volume della Chiesa emerge al di sopra degli edifici del complesso, come una pietra posata su un basamento di nuda terra.

Timeline

2019

Location

L'Aquila

Clients

Arcidiocesi di L'Aquila

Competition Entry - Team

2STUDIO (Francesco Giancola e Alessia Rossi), Federico Santoro, Arianna Tanfoni, Daniele Guasconi (liturgist), Aixa Takkal Fernandez (artist)